Discutere
Circoscrizioni tra partecipazione e federalismo
La Legge 42/2010, a stralcio della Finanziaria del 2011, ha disposto l’ abolizione delle forme di Rappresentanza circoscrizionale nei Comuni con popolazione compresa tra i 100 mila e i 250 mila abitanti.
Tale provvedimento coinvolge tutti i Comuni Capoluogo di Provincia della Regione Emilia-Romagna, salvo Bologna, e in tutta Italia ha suscitato ampli e accesi dibattiti a sostegno o contro l'iniziativa.
Modena ha una lunga tradizione relativamente all'attività delle Circoscrizioni e al loro legame con il territorio. Il "quartiere" è da sempre un punto di riferimento per i cittadini modenesi, anche se probabilmente nel corso degli anni ha perso la propria valenza civica e politica a favore di un'identità più ibrida, maggiormente legata ai servizi offerti e alla presenza di luoghi di socialità e aggregazione (basti pensare alla gloriosa storia delle Polisportive modenesi).
Nel 2007, in occasione della ricorrenza del quarantennale della nascita dei quartieri a Modena, è stato realizzato un ricco covegno nazionale, di cui alleghiamo volentieri gli atti.
Inoltre, l'Archivio storico comunale ha pubblicato, sempre nel 2007, l'interessante Quaderno "Dai quarteri alle circoscrizioni", che aiuta a ricostruire l'orogine di alcune pratiche e stili di vita tipici della modenesità (anch'esso è disponibile in allegato).
E' quindi comprensibile che la prevista abolizione abbia avuto una forte eco in città.
Per esempio, ricordiamo l'intervento a mezzo stampa di Simona Arletti, che a caldo aveva detto: "Temi chiave per le nostre città, come integrazione, vivibilità e sicurezza, devono essere affrontati con la partecipazione democratica dei cittadini, per la quale le circoscrizioni sono uno strumento prezioso e non solamente un costo o un peso": "Modena ha quasi 180 mila abitanti, ma si è organizzata in 4 circoscrizioni che hanno dimensioni medie pari a città importanti della provincia e recentemente abbiamo organizzato un convegno nazionale con altre 25 città italiane su Decentramento e partecipazione, per riflettere su un'esperienza che a Modena ha da poco compiuto 40 anni. È emerso che la presenza dell'Amministrazione nei quartieri consente di essere più vicini ai bisogni concreti delle persone e dà ai cittadini maggiori possibilità di partecipazione, un nodo fondamentale in un'epoca in cui il distacco dei cittadini dalle istituzioni è un problema sempre più sentito. È giusto che la politica si interroghi sulla sostenibilità e utilità dei suoi costi, come fa il ministro Santagata, ma è inutile fare di ogni erba un fascio e condannare le circoscrizioni come un inutile e costoso orpello", continua l'assessora: "bisogna intervenire in concreto sulle regole di istituzione, di comportamento ed eliminare i casi di uso personale della politica, ad esempio riducendo gettoni o indennità di funzione in quelle città ove hanno raggiunto cifre troppo elevate. Ma allo stesso tempo bisogna riconoscere che le circoscrizioni, per il rapporto di corresponsabilità che istaurano con i cittadini, sono importanti anche nelle città medie, per riprogettare i territori, confrontarsi con nuovi cittadini da integrare, anziani da non lasciare soli, servizi socio-sanitari da ripensare. Le circoscrizioni sono state e possono continuare a essere una palestra di democrazia, come ricordato dalla prima assessora al Decentramento del Comune di Modena, e soprattutto luogo concreto di buona politica, per formare amministratori locali attenti ai bisogni della città e al bene comune".
Più recentemente Alberto Cirelli, da poco eletto nuovo coordinatore dei presidenti di Circoscrizione, ha invece dichiarato: “L’ampissima maggioranza trasversale agli schieramenti politici, che in Consiglio comunale si è espressa a favore delle modifiche al Regolamento delle Circoscrizioni, e il clima di confronto costruttivo che ha contraddistinto le attività preparatorie, sono il miglior punto di partenza per il lavoro che ci aspetta da qui a fine legislatura per il futuro del Decentramento modenese”. “Non si può che essere soddisfatti – continua Cirelli – per l’approvazione della delibera che, oltre ad aver apportato alcune importanti modifiche al Regolamento – per esempio nella direzione di una più rilevante partecipazione alla formazione del bilancio comunale, del diritto al ricevimento dello stato di avanzamento dei lavori e di un maggior riconoscimento dei pareri espressi dai Consigli circoscrizionali – ha anche messo le basi dei temi da affrontare nei prossimi tre anni. In questo contesto – osserva il coordinatore dei presidenti – possiamo iniziare ad immaginare e riprogettare le Circoscrizioni all’interno di un quadro legislativo modificato, che prevede la loro abolizione nel 2014 per le città con meno di 200 mila abitanti”. “Anche alla luce della quarantennale esperienza di partecipazione alla vita democratica che contraddistingue la nostra città – conclude Cirelli – ritengo che ci siano le premesse affinché le forze politiche lavorino assieme per condividere un’idea comune di Decentramento, in accordo con il Comitato Nazionale per le Circoscrizione e con la comune consapevolezza che non c’è democrazia senza partecipazione. L’obiettivo per tutti è garantire ai modenesi il livello di partecipazione che da sempre caratterizza la vita politica e sociale della città”.(fonte: sassuolo2000).
In attesa di capire cosa succederà alle Circoscrizioni nei prossimi mesi e anni, invitiamo tutti i nostri navigatori a lasciare un commento e a farci conoscere la propria esperienza in merito!